La parola è un gran dominatore che con piccolissimo corpo divinissime cose sa compiere; riesce infatti a calmar la paura, ad eliminare il dolore, a suscitare la gioia, ad aumentar la pietà.Gorgia da Lentini (da Encomio di Elena )
Visitando i tanti borghi del Lazio, si riscoprono talvolta personaggi da tempo dimenticati, pur avendo alcuni di loro contribuito grandemente con la loro opera ed il loro ingegno alla diffusione del sapere.
Aldo Manuzio è tra questi : fu un noto umanista, detto Il Vecchio per distinguerlo dal nipote, anche lui erudito editore e stampatore. A giusto titolo viene considerato il tipografo italiano più famoso ed imitato nella storia della stampa. Nato nel 1449, nel comune di Bassiano (Lt),per lungo tempo altri comuni hanno tentato di attribuirsi i natali di tale ambito personaggio.ma le dimostrazioni degli storici e degli studiosi hanno ormai diradato i precedenti equivoci.
Manuzio si traferì presto a Roma, poi a Ferrara appassionandosi all'arte del sapere per merito di Pico della Mirandola, divenendo poi tutore dei suoi figli.
Si trasferì infine a Venezia dove aprì, nel 1490, una stamperia con l'intenzione di pubblicare i testi classici greci. I primi libri videro la luce nel 1494. La prima opera datata risale al 1495: la Grammatica greca di C. Lascaris. Pubblicò successivamente opere di Aristotele e Teocrito e molti altri classici greci. Nell'anno 1499, comparve uno dei suoi testi più ricercati dai collezionisti, la Hypnerotomachia Poliphili, nota anche come "Polifilo", scritta dal domenicano Francesco Colonna. E' uno dei libri più famosi di tutti i tempi, ricco di splendide xilografie che potete ammirare on line cliccando su questo link: http://www.rarebookroom.org/Control/colhyp/index.html:.
Nel 1502, con gli stessi caratteri, comparve un'opera di Dante in formato "tascabile",che presentava un'altra novità: il celebre stemma dela tipografia, con un delfino attorcigliato ad un'ancora ed il nome ALDUS inciso ai lati.
Ad aldo Manuzio è legata anche la diffusione di un motto tratto da alcune medaglie romane del tempo degli imperatori Domiziano e Vespasiano: Festina Lente (affrettati lentamente).Il motto è presente anche in un aneddoto sulla vita di Augusto scritta da Svetonio. Bassiano è un piccolo comune in provincia di Latina, quasi nascosto tra i monti Lepini, a 562 metri s.l.m.,e dominato dall'imponente vetta del Semprevisa (1536 m), dove ancora oggi si trovano tassi secolari. Ad accogliere i viaggiatori curiosi sono le alte mura castellane che al tramonto si illuminano di colori ambrati.Parcheggiate fuori dalle mura e attraversate una delle grandi porte affiancate da torrette un tempo presidiate da guardie; addentratevi tra i piacevoli vicoli posti a spirale, che qui però sono più ampi di quelli di altri borghi della provincia. In cima troverete la chiesa di S.Erasmo e la Torre Civica. Contrariamente ad altri borghi solitari, qui stupisce l'andirvieni di chi entra e chi esce, chi va a trovare qualcuno, chi aspetta che il pane sia sfornato e chi torna dal lavoro in fretta ma rallentato dal percorso in salita. Senza fretta riuscirete ad apprezzare scorci adatti ai vostri album fotografici e cambiando il punto di vista scorgerete figure e antiche incisioni sulle architravi di porte e altri manufatti antichi un tempo frantoi o mole di mulini. Nei pressi di una piazzetta potrete acquistare il profumatissimo prosciutto vanto del paese ma anche ottimi prodotti caseari del territorio. Per grandi e piccoli poi, merita una visita il Museo delle Scritture ubicato naturalmente in via Aldo Manuzio.
Ad aldo Manuzio è legata anche la diffusione di un motto tratto da alcune medaglie romane del tempo degli imperatori Domiziano e Vespasiano: Festina Lente (affrettati lentamente).Il motto è presente anche in un aneddoto sulla vita di Augusto scritta da Svetonio. Bassiano è un piccolo comune in provincia di Latina, quasi nascosto tra i monti Lepini, a 562 metri s.l.m.,e dominato dall'imponente vetta del Semprevisa (1536 m), dove ancora oggi si trovano tassi secolari. Ad accogliere i viaggiatori curiosi sono le alte mura castellane che al tramonto si illuminano di colori ambrati.Parcheggiate fuori dalle mura e attraversate una delle grandi porte affiancate da torrette un tempo presidiate da guardie; addentratevi tra i piacevoli vicoli posti a spirale, che qui però sono più ampi di quelli di altri borghi della provincia. In cima troverete la chiesa di S.Erasmo e la Torre Civica. Contrariamente ad altri borghi solitari, qui stupisce l'andirvieni di chi entra e chi esce, chi va a trovare qualcuno, chi aspetta che il pane sia sfornato e chi torna dal lavoro in fretta ma rallentato dal percorso in salita. Senza fretta riuscirete ad apprezzare scorci adatti ai vostri album fotografici e cambiando il punto di vista scorgerete figure e antiche incisioni sulle architravi di porte e altri manufatti antichi un tempo frantoi o mole di mulini. Nei pressi di una piazzetta potrete acquistare il profumatissimo prosciutto vanto del paese ma anche ottimi prodotti caseari del territorio. Per grandi e piccoli poi, merita una visita il Museo delle Scritture ubicato naturalmente in via Aldo Manuzio.
Al suo interno si potranno ammirare alcune opere di Aldo Manuzio e la copia del suo testamento: importante documento a riprova dei natali bassianesi del famoso tipografo ed editore. Il museo tuttavia per la particolarità delle installazioni, progettate dal prof.Padiglione della Sapienza di Roma e per la sede in cui è stato realizzato, riserva alcune piacevoli sorprese. Il tema dell'itinerario che conduce il visitatore tra le diverse sale colme di vari "oggetti" è ovviamente la scrittura. I reperti presentati in maniera inusuale attraverso installazioni scenografiche sia statiche che con l'ausilio di apparati mobili o interattivi tracciano una storia dei metodi utilizzati dall'uomo per comunicare il proprio pensiero.
La varietà dei reperti utilizzati è notevole pur nel breve itinerario, trovando reperti archeologici come tibie incise, antichi libri cinesi o strumenti agricoli usati fino a qualche anno fa dai contadini dei monti Lepini.Si scoprirà la scrittura Maya, gli ideogrammi cinesi e il misterioso l'alfabeto Romgo Rongo usato nell'isola di Pasqua.
Chi ha superato ormai da tempo il periodo scolare potrà riprovare l'emozione di sedersi tra antichi banchi di scuola tra lavagne di ardesia e libri di testo che hanno superato il secolo. In una parete del museo si trovano inoltre alcuni graffiti realizzati da sfortunati condannati, che hanno tuttavia lasciato traccia del loro passaggio: tali messaggi fortunatamente conservati, risalgono al periodo in cui quelle sale ora illuminate erano buie carceri fino alla fine del XVIII e parte integrante del castello. A guidare i visitatori con passione e pazienza, la signora Ludovica, che strenuamente cercherà di risvegliare per i curiosi come voi, monitor e macchine parlanti ed è pronta ad interrogarvi da dietro una vecchia cattedra piena di quaderni dalle strane righe e se vi trovasse impreparati alla domanda - quante sono le lingue parlate del mondo ? - in caso di risposta sbagliata siate certi che vi farà indossare il cappello con le orecchie d'asino, ideale per una foto, originale souvenir della vostra visita a Bassiano.
Chi ha superato ormai da tempo il periodo scolare potrà riprovare l'emozione di sedersi tra antichi banchi di scuola tra lavagne di ardesia e libri di testo che hanno superato il secolo. In una parete del museo si trovano inoltre alcuni graffiti realizzati da sfortunati condannati, che hanno tuttavia lasciato traccia del loro passaggio: tali messaggi fortunatamente conservati, risalgono al periodo in cui quelle sale ora illuminate erano buie carceri fino alla fine del XVIII e parte integrante del castello. A guidare i visitatori con passione e pazienza, la signora Ludovica, che strenuamente cercherà di risvegliare per i curiosi come voi, monitor e macchine parlanti ed è pronta ad interrogarvi da dietro una vecchia cattedra piena di quaderni dalle strane righe e se vi trovasse impreparati alla domanda - quante sono le lingue parlate del mondo ? - in caso di risposta sbagliata siate certi che vi farà indossare il cappello con le orecchie d'asino, ideale per una foto, originale souvenir della vostra visita a Bassiano.
Tel. 0773 355226; Fax 07733550013
Per saperne di più sugli alfabeti e scoprire quante sono le lingue del mondo:
http://www.omniglot.com/writing/languages.htm
http://www.ethnologue.com/country_index.asp
autore:Rolando Profita
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