La storia dell'umanità è stata segnata da eventi catastrofici di portata planetaria che hanno contribuito a cambiare repentinamente il corso della storia di estesi territori. Eventi di cui non si conoscevano nel passato neanche le cause, costringevano i superstiti a incredibili lotte per la sopravvivenza e obbligavano intere popolazioni a spostarsi in cerca di nuovi luoghi dove ricominciare una vita normale.
Non parliamo dei terremoti o delle eruzioni vulcaniche, ma delle epidemie associate a quei nomi che oggi ci appaiono, almeno alle nostre latitudini, lontane e non preoccupanti: peste, vaiolo e lebbra.
Per chi volesse apprendere di più sull'argomento delle " Epidemie" tema presente da sempre nei resoconti storici a partire dalla Bibbia e raccontato da Plutarco, Tucidite e Lucrezio( peste di Atene del 430 a.C) e più di recente dal nostro Manzoni, ha l'opportunità di visitare fino al 30 Giugno la mostra curata da Walter Pasini e intitolata " Nuove e Vecchie Epidemie".L'allestimento costituito da numerosi pannelli con didascalie, immagini e dati statistici è ubicata all'interno del Complesso Monumentale S.Spirito in Saxia, con ingresso in via dei Penitenzieri 12 a Roma.( Lu-Sa :14-19,30; Dom: 10-19,30 ). L'ingresso è gratuito.
Un itinerario che permetterà ai visitatori di colmare le tante lacune dell'informazione corrente su tali malattie riguardanti la salute di milioni di individui e guardare alla storia ed al cammino dell'uomo, attraverso questi eventi nefasti ma che dovrebbe anche farci riflettere, soprattutto tenuto conto della facilità di spostamento oggi, di uomini, merci e quindi anche di virus, batteri e altri agenti patogeni.
Molti scopriranno che anche in tempi recenti molte zone della terra sono state colpite da varie epidemie, tuttavia se facessimo oggi un test a campione, scopriremmo che tranne che per i termini di sifilide e aids, pochissimi sanno esattamente cosa è la Dengue o Ebola o la Chikungunya e solo gli addetti ai lavori conoscono gli effetti della Schistosomiasi.
A complicare le cose la terminologia recente con le sigle di A/H5N1 e A/H1N1 aiuta poco il cittadino medio a capire il rischio connesso a tali formule criptiche.
Una mostra ben fatta, ricca di informazioni, molte immagini e reperti curiosi ( nella foto una lettera del 1805 di un paziente di un lazzaretto, accuratamente disinfettata (netta entro e fuori) e certificata con tanto di timbro e firma del commissario preposto all'operazione..
Nel sito dedicato alla mostra è possibile trovare informazioni aggiuntive e video, utili anche a scopo didattico.http://www.vecchieenuoveepidemie.org/
Qui sotto il sito del Travel Medicine, fondato dal Dr Pasini a Rimini , dove si possono trovare utili informazioni e suggerimenti di viaggio e un'ampia presentazione della mostra descritta nel post.
http://www.travelmedicine.it/
Nell' immagine in alto a destra è rappresentato il medico della peste, la cui maschera è ancora oggi tra i souvenir più richiesti del carnevale di Venezia.
Contenitori di chinino per la cura della malaria |
In realtà veniva impiegata nel XVI secolo insieme ad altri accessori quali tuniche cerate, lunghi guanti , stivaloni e bacchetta dagli addetti del Lazzaretto di Venezia per trattare gli appestati ivi ricoverati, lontano dalla città. La strana forma della maschera a testa d'anatra serviva per ovviare a involontari contatti e impedire l'inalazione dei miasmi: nel lungo becco infatti venivano introdotte varie spezie dotate di oli aromatici, quali ginepro, rosmarino e aglio, ritenuti efficaci antidoti contro la peste.
Ps: ...per quanto concerne la malaria, vi risparmio ulteriori informazioni, essendo il museo di Pontinia, dedicato alle vicende sanitarie dell'Agro Pontino, non attivo alla data odierna.
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