25/01/07

Fumone:un borgo della Ciociaria ricco di storia, intrighi, leggende e....fantasmi


L'itinerario odierno è per veri intenditori ed è come sempre dedicato ai viaggiatori più curiosi.

I motivi per raggiungere Fumone, un piccolo borgo in provincia di Frosinone sono molteplici, sia che amiate la storia, i misteri o certe leggende medievali, dove verità e fantasia non si distinguono. Per assaporare i particolari della vicenda dovrete leggere tutto il post ma non credo rimarrete delusi.
Sappiate che potrete raggiungere facilmente questo delizioso borgo posto a 783 metri sul livello del mare, al centro della Ciociaria, in una quarantina di minuti da Roma, dopo aver percorso l'autostrada A1 fino al casello di Anagni-Fiuggi e seguendo poi la segnaletica per il Lago di Canterno, dove si affaccia il comune di Fumone con il suo antico castello. Per raggiungere la vostra meta dovrete  costeggiare le rive del lago, il cui livello si è notevolmente abbassato, come tanti altri del Lazio.
Prendete nota che il lunedì, le varie attività del borgo sono sospese, ma il silenzio tra queste antiche costruzioni ha il suo fascino e gli incontri non vi mancheranno.


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Nel fine settimana a Fumone c'è più movimento e a primavera arrivano anche coloro che da Fiuggi sciamano nei dintorni. Il mio suggerimento è di includere la visita di Fumone in un itinerario più ampio che potrà comprendere Anagni(la città del celebre "schiaffo"impartito più moralmente che fisicamente dal rude Sciarra Colonna, ambasciatore di Filippo il Bello, al Papa Bonifacio VIII) e prevedere la visita di una delle antiche abbazie come la Certosa di Trisulti o quella di Casamari a Veroli.

Tornando quindi alla nostra meta, sarà bene sapere che il nome di Fumone anticamente chiamato Castrum Fumonis, deriva dalle fumate che dalla cima del monte Fumone appunto, permetteva di segnalare agli alleati vicini, l'approssimarsi di truppe nemiche o di altri movimenti sospetti. La frase latina che ne ricorda l'importante ruolo è:"Cum fumo fumat tota campania tremat"(quando Fumone fuma tutta la campagna trema).
Fate un giro tra le vie del borgo di Fumone partendo da Porta Romana: un attento restauro ha interessato vie, piazzette e fontane ed è stato aggiunto un piano segnaletico integrato e idoneo alle caratteristiche medievali del borgo. Le strade ad uso solo pedonale si estendono a raggiera dall'epicentro, rappresentato dall'Arx Fumonis (la rocca centrale) e si dipanano intorno al castello ed all'esteso giardino pensile.

Il Castrum di Fumone sembra avere origini antiche che ne collegano la fondazione al periodo di Tarquinio il Superbo, ultimo re di Roma che, espulso dall' Urbe nell'anno 244 dalla fondazione di Roma, giunse sui monti Ernici dove decise di costruire una dimora protetta.
La posizione strategica della Rocca di Fumone venne in più occasioni confermata, specie durante gli eventi militari di maggior rilievo, che dando un certo preavviso alle legioni romane, poterono prepararsi ad affrontare diversi nemici:respinsero Pirro il mitico re dell' Epiro ed anche il cartaginese Annibale.


La stessa funzione difensiva venne svolta da Fumone anche durante il periodo delle castellanie controllate dalla Chiesa a difesa della Valle del Sacco. Queste postazioni tennero a bada, prima i Longobardi del Ducato di Benevento, poi i Normanni dei Principati di Salerno e Capua ed infine anche le mire degli Svevi.
A queste funzioni di difesa e strategiche, la Rocca di Fumone, assolse "egregiamente" il suo ruolo e né Federico Barbarossa né le armate sveve riuscirono ad espugnarla. A tali funzioni si aggiunse poi anche quella di prigione dello Stato della Chiesa, visto che nella Rocca vennero rinchiusi vari personaggi ritenuti "scomodi" per i potenti del tempo .
La rocca ospitò nelle sue segrete il prefetto di Roma, Pietro Corsi nel 1116; due anni dopo vi venne rinchiuso per volere di Callisto II, l'antipapa Gregorio VIII (Maurizio Burdin), il quale era stato opposto per volere di Enrico V a papa Gelasio II, con una consacrazione avvenuta nel marzo del 1118. L'antipapa finì così a Fumone ed il corpo non fu mai più ritrovato, benché si ritenga che i suoi resti si trovino ancora in qualche occulta intercapedine del castello. L'ospite più celebre fu però per quasi dieci mesi, lo sfortunato Pietro Angelerio da Morrone, più noto come papa Celestino V, posto forse immeritatamente da Dante nell'Inferno ( canto III), ove il sommo poeta ne incontra l'ombra e lo descrive come" colui che fece per viltade il gran rifiuto". Rammento, per chi avesse dimenticato gli eventi, che il pio Pietro da Morrone, viveva da eremita in rifugi inaccessibili, con una comunità di confratelli; inizialmente sul monte Morrone presso Sulmona ed in seguito sui monti della Maiella. Nel 1244 abbandonò la vita ascetica per costituire una comunità, che riconosciuta da papa Gregorio X , in seguito prese la denominazione di congregazione dei "Celestini".
Nel 1273 preoccupato per la ventilata soppressione degli ordini monastici minori, si recò con successo, benché vicino ai sessanta anni, a Lione per difendere la sua comunità davanti al Secondo Concilio della Chiesa.
(Se passate per Lione cercate il Quai des Celestins: tale viale ricorda appunto il viaggio del nostro personaggio che in quell'occasione venne ospitato proprio dai Templari).
Ma torniamo alla storia.Il pio Pietro Angeleri,era ritornato alla sua vita ascetica, quando alte cariche della Chiesa vennero a proporgli il 5 luglio del 1294 e successivamente imporgli, la tiara papale ed il seggio pontificio, ormai vacante da due anni. Il frate eremita alla fine, più per dovere di obbedienza che per convinzione, accettò il volere del Conclave.
Il 29 agosto 1294 nella Basilica di Collemaggio a L'Aquila, il frate prossimo agli 80 anni,venne incoronato con il nome di Celestino V alla presenza interessata di Carlo II D'Angiò Re di Napoli : da tempo quest'ultimo premeva il Sacro Collegio al fine di poter contare sul potere papale, per meglio gestire gli accordi con le altre famiglie regnanti.
Celestino però non essendo incline ai giochi del potere e forse nauseato dalle nefandezze della Chiesa del tempo, dopo neanche cinque mesi, il 13 dicembre 1294, dopo la lettura di apposita bolla, di cui fu artefice l'astuto cardinale Caetani, abdicò rinunciando al soglio pontificio.
Il suo successore Bonifacio VIII, temendo che la figura pia di Celestino V, potesse dar luogo a proteste popolari, provocare disordini e portare ad uno scisma, decise di arrestarlo e tenerlo sotto sorveglianza fino alla sua morte, che avvenne per mano di Roffredo Caetani il 19 maggio 1296.
Visitando quindi il castello di Fumone, avrete modo di stupirvi nel constatare le minuscole dimensioni di questo storico angusto spazio, utilizzato come prigione, appositamente ricavata in un'intercapedine delle mura esterne della Rocca. Per gli appassionati del genere, nella cappella antistante la prigione, sono conservati vari ex voto e tra gli altri un dente, un frammento del cuore ed un lembo dell'abito, tutti appartenuti a colui che poi venne canonizzato, cioè dichiarato santo nel 1313 da papa Clemente V, su richiesta di Filippo il Bello.
La leggenda secondo cui Celestino venne ucciso con un chiodo nel cranio, sono state confermate da uno studio radiologico effettuato nel 1988 a L'Aquila, dove un esame radiologico con la Tac ha evidenziato facilmente una perforazione cranica attribuibile proprio ad un oggetto appuntito. I curiosi troveranno su questo tema ampie e articolate discussioni; personalmente riteniamo più valida quella che ricorda che i rituali funebri gnostico-templari, prevedevano appunto la foratura del cranio.
Ai viaggiatori culturali rammentiamo che ad Amiens in Francia potranno vedere un altro cranio: si tratta delle reliquie di S.Giovanni Battista, anch'esso "affetto" da un foro sull'occipitale sinistro, di forma squadrata,...proprio come quello di Celestino V.
Il 19 maggio 1296, giorno della morte di Celestino, i documenti...riportano che una grande croce dorata apparve sopra le mura della sua angusta prigione. Oggi è possibile partecipare nella ricorrenza della morte ad una solenne celebrazione in ricordo del suo martirio/omicidio , anche se è bene precisare che il corpo incerato e mummificato si trova ormai da tempo nella basilica di Collemaggio a L'Aquila, dove ogni anno il 29 Agosto, viene celebrata la famosa Perdonanza, a ricordo della I bolla emessa da Celestino V, rivoluzionario ideatore del I Giubileo .

A questo punto,vi suggerisco di prendervi una pausa, perché i successivi fatti benché appassionanti, sono ancora più truci di quelli appena ricordati

Visitando il castello che nel lontano 1584 divenne di proprietà del patrizio romano Giovanni Longhi e che ancora oggi la famiglia Marchetti-Longhi possiede, la paziente guida vi narrerà la triste storia delle sette sorelle, figlie di una Caetani e di un Longhi, che si dice organizzarono l'eliminazione dello scomodo ed unico fratellino maschio, in quanto probabilmente destinato per le norme del tempo, a divenire l' unico erede dei beni di famiglia.
Il bimbo di nome Francesco, in effetti morì intorno ai cinque anni, benché la causa del decesso rimase sconosciuta. La perdita del bimbo colpì profondamente la madre Emilia che per l'afflizione fece ridipingere tutti i ritratti del castello che potessero dare l'idea della gioia o della serenità delle persone ritratte. Sparirono quindi sfondi sgargianti, vezzosi sorrisi e monili preziosi. In aggiunta la sconsolata madre volle tenere accanto a sé il corpo del bimbo e quindi fece incerare la testolina e mummificare il resto del corpo. La guida del castello, con tutte le avvertenze del caso, vi mostrerà, se voi vorrete, un armadietto con doppie ante protette che contiene una teca di vetro, dove al piano superiore è conservato il bimbo mentre sotto sono conservati i suoi abitini vezzosi, di stile nobiliare ma ormai lisi dal trascorrere dei secoli.
Occorrerà tuttavia allontanare i bambini, allorquando la gentile guida si soffermerà vicino a quel grazioso pozzo che vedete nelle foto (dx), giusto in cima alla prima rampa di scale.
Vi verrà spiegato che trattasi del pozzo delle vergini e a questo punto voi che stavate ascoltando distrattamente, vi sveglierete, attenti alle sue parole, ed essa continuerà raccontandovi come fosse usanza del signorotto locale applicare lo jus primae noctis anche in quel di Fumone, dove tale costume prevedeva che se la futura moglie risultasse vergine,veniva restituita al marito, mentre se veniva appurato che non lo fosse, veniva gettata nel pozzo.
Ora è bene evidenziare che il pozzo è molto piccolo e che gli storici hanno ridimensionato molto le idee su questa sottomissione forzata, più mitica che reale, dello Jus primae noctis, ma questo toglierebbe forse il "fascino" di queste antiche storie e quindi fate finta di crederci, e chiedete almeno se qualcuno ha ripulito....il fondo del pozzo col passare degli anni e attendete la risposta, poi raccontateci.
Se invece cercate le località di" Onzo"o "Roccascalegna" su Wikipedia, troverete che fine fecero, i due signorotti che volevano forzatamente esercitare tale inesistente diritto di testare la verginità delle mogli altrui.
Dopo aver visitato le varie sale del castello che vi riporteranno indietro nel tempo, non perdetevi la visita del giardino pensile che occupa un'estensione di ben 3500 mq e che trovandosi a ben 813 metri di altezza è considerato il più alto d'Europa e vi regalerà un panorama a 180 ° sui paesi vicini. Non dimenticate poi di cercare la punta del monte Fumone che troverete al centro del giardino.Sembra che toccarlo porti fortuna....anche a chi non presta fede a queste antiche credenze.
A titolo informativo sappiate che se vorrete sentirvi " castellani", potrete alloggiare e banchettare con gli amici da novelli principi, pernottando poi in una delle due stanze del castello riservate agli ospiti, per la modica cifra di 160 Euro, inclusa sala fitness, idromassaggio e....anacronistica tv !!
Volevo tuttavia avvisarvi che potrebbe capitarvi di sentire i passi inquieti del fantasma di Emilia Caetani, che sembra che ogni notte vaghi per il castello, per dare una carezza al figlioletto imbalsamato. Forse è per questa situazione inusuale che la troupe di Voyager ha di recente girato alcune scene sul tema dei fantasmi, proprio nelle sale del castello....ma secondo noi gli operatori hanno preferito effettuare le riprese solo di giorno.

Una visita poi merita la casa del simpatico scultore autodidatta Paolino Cialone classe 1924: notate non solo i lavori presenti nella sua casa d'artista, ma anche gli altri presenti nella Chiesa di S.Maria Annunziata, costruita nel 1200 e che è dedicata a S.Sebastiano di cui troverete una statua lignea del 1300 ed un'altra più ridotta in argento dello scultore Rusconi , della fine del 1600, recentemente ben restaurata e protetta. Nella volta è rappresentata la morte di Celestino V . Il sagrestano Pietro(chiamatelo "cavaliere) che abita accanto allo scultore, verrà volentieri ad accendervi le luci della chiesa.
Il "cavaliere"ci ha indicato dentro la chiesa una botola e una porticina che sembrerebbero contenere numerosi scheletri ma alla nostra precisa domanda, non ha voluto o saputo precisare a quale epoca potessero risalire...!
Nel borgo è possibile vedere anche la chiesetta di S.Caugerico, risalente al XII secolo e costruita su un precedente monastero.
Prendete infine nota che a Fumone si svolgono vari eventi che hanno una tradizione millenaria e che si svolgono con una precisa sequenza rituale abbastanza complessa.
Qui mi limito a ricordare la Festa di S.Sebastiano il 20 gennaio e la Festa di S.Pietro Celestino, la seconda domenica di agosto, per gli altri eventi potrete verificarne le date nel sito del comune.

www.comunedifumone.com
comune di Fumone:0775 499107
www.castellodifumone.it
www.apt.frosinone.it
Locanda Il Falco Nero, Bed&Breakfast
www.locandailfalconero.com
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Per un tour fotografico del castello di Fumone,potrete utilizzare il link seguente:
http://www.archart.it/archart/italia/lazio/provincia%20Frosinone/Fumone/foto-fumoneC003.html

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