26/06/07

Freschi itinerari: Santa Scolastica,Sacro Speco e Altipiani di Arcinazzo

Per coloro che cercano luoghi di refrigerio dall'afa cittadina e dagli effetti del solstizio d'estate suggerisco una gita verso Subiaco, porta d'accesso verso i luoghi tipici del monachesimo occidentale, ai quali associerete una pausa rinfrescante, raggiungendo Monte Livata.
Il modo migliore per raggiungere l'area dei monasteri per chi viene da Roma, è di percorrere l'autostrada A 24 e dopo l'uscita di Vicovaro-Mandela, proseguire in direzione di Subiaco. La cittadina vi accoglierà con un arco trionfale che risale al 1789 e che i cittadini vollero dedicare a Pio VI; poco prima troverete uno splendido ponte medievale(nella foto a dx) sotto il quale scorrono rapide le acque dell'Aniene.
Superato il centro abitato e imboccata a sinistra la strada in salita dei monasteri, dopo pochi tornanti, troverete i resti anneriti della celebre villa di Nerone, il cui progetto grandioso includeva la creazione di ben 3 laghi e la deviazione dell'Aniene. Da questi fatti antichi deriva il nome della cittadina di Subiaco (sub-laqueum cioè al di sotto dei laghi). Dei laghi non c'è ormai traccia visto che già nel 1305, uno dei ponti che fungeva da diga crollò, con la conseguente sparizione dei bacini artificiali voluti da Nerone.
In una quindicina di minuti dalle rovine, arriverete al Monastero di Santa Scolastica, dal nome della sorella gemella, di S.Benedetto.
Il monastero fu fondato nel VI sec. , ma il periodo di maggiore fulgore e importanza lo ebbe tra il XII e il XIII secolo.
A questo periodo risalgono gli splendidi chiostri e l'antica chiesa gotica. Ovviamente l'intero complesso monastico, dove vivono ancora 8 monaci, ha subito vari rifacimenti nel tempo, necessari anche a causa dei bombardamenti del 1944. Una parte del monastero è oggi adibita a struttura ricettiva ed è attualmente affidata ad una società privata. Arrivando in auto potrete parcheggiare comodamente nel grande piazzale sottostante il monastero.
All'interno della struttura,tra le particolarità più interessanti vanno osservati gli affreschi lungo il chiostro dove si troverà illustrato una sorta di catasto murale, ove vengono rappresentati i paesi e castelli di proprietà del monastero in epoca medievale .
Una visita guidata ad offerta libera vi consentirà di apprezzarne meglio la storia e i molti particolari relativi alla sua costruzione.
Annessa al monastero, ma più avanti rispetto all'ingresso principale l'antica biblioteca contenente antichi codici miniati, cinquecentine e testi utilizzati da studiosi e ricercatori: è da qui che uscì uno dei primi libri stampati in Italia, grazie a 2 monaci tedeschi allievi di Gutemberg. Non perdetevi l'erboristeria e se avete dei dubbi, chiedete a padre Bernardo: ha suggerimenti per tutti i mali.
Pochi conoscono anche l'annesso museo Ceselli, dovuto alla donazione della raccolta del capitano del Genio Pontificio Luigi Ceselli appassionato di archeologia e paleontologia. Nel museo si possono trovare interessanti reperti archeologici relativi a ritrovamenti effettuati nell'Alta Valle dell'Aniene e numerosi strumenti didattici settecenteschi.Particolarmente interessanti quelli per la dimostrazione di concetti fisico-astronomici donati da Pio VI e la collezione mineralogica di Augusto Ghandt.
Se avrete finito la visita di Santa Scolastica prima delle 12, potrete proseguire l'itinerario e raggiungere il Sacro Speco. Ad una decina di minuti da Santa Scolastica si trova infatti la grotta utilizzata da S.Benedetto per tre anni, come luogo di espiazione e preghiera, assistito solo da Adeodato, un monaco che provvedeva a fornirgli tramite una fune, il cibo necessario a tenerlo in vita.
Superata questa fase"asprissima", cominciò quella che darà poi vita alla costituzione di 12 piccoli monasteri e alla stesura della nota Regola Benedettina.Nel 529 si trasferì a Cassino dove morì nel 547.
Il Sacro Speco ha in realtà tutte le caratteristiche di un santuario, tale da farlo definire da S.Gregorio Magno: "luogo di preghiera ma anche di miracoli".
La sua posizione, addossata alla roccia a strapiombo sulla vallata, risponde al canone richiesto per i luoghi di tale natura, tanto che lo stesso Pio II che lo visitò nel 1461, lo definì "nido di rondini".
Ma più della sua posizione e del particolare spirito eremitico del luogo, colpiranno i visitatori i numerosi e inaspettati affreschi di scuola senese ed umbro- marchigiana e di quella del Perugino, presenti all'interno del Sacro Speco. Essi si offrono allo sguardo dei visitatori dipanando storie,fatti e colori che lasciano attoniti davanti a tante antiche meraviglie disposte su tre livelli, in un susseguirsi di raffigurazioni tratte da episodi tipici dell'iconografia cristiana, dove talvolta l'imperizia del pittore è sostituita però da una grande carica emozionale.
Molto espressive le scene che rappresentano alcune vicende della vita di S.Benedetto, come quella dove il santo si rotola tra le spine per resistere alle tentazioni ideate dal demonio.Particolarmente espressivo l'affresco con il trionfo della morte daila lunga chioma o quello della Strage degli Innocenti, dove ad un Re Erode inflessibile si contrappone l'immagine di una madre che stringe teneramente il figlioletto per l'ultimo bacio, prima dell'esecuzione.
Mentre nella chiesa inferiore si potranno ammmirare sia una pittura del XIII sec. di stile bizantino, raffigurante Innocenzo III e la trascrizione della bolla papale che assegnava delle rendite al Sacro Speco,sia ai lati della finestra altri affreschi che rappresentano l'episodio dell'avvelenamento di S.Benedetto da parte di Fiorenzo,monaco invidioso della fama del santo.
Dato il numero e l'interesse degli affreschi, suggerisco di dotarsi prima dell'ingresso di una agile guida che a soli 5 euro vi consentirà di apprezzare il luogo con maggiore soddisfazione, ricordandone i particolari e le storie connesse alle immagini.
Ovviamente accanto alla chiesa inferiore troverete la grotta dove visse S.Benedetto, mentre la grotta dove il santo incontrava i pastori, si trova al piano inferiore, dove si trova anche una piccola terrazza che vi consentirà di avere un colpo d'occhio dal basso dell'intero eremo e della sua incredibile posizione.
Il Sacro Speco è aperto dalle 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 18 . Per apprezzarlo calcolate almeno 45 minuti di visita.
Se volete fare un picnic con temperature di molto inferiori a quelle attuali , proseguite per gli altopiani di Arcinazzo e Monte Livata.
Superati i tanti tornanti, sarete infine ripagati dall'incredibile quiete e troverete molte panchine in legno tra i boschi dove poter consumare il vostro spuntino e poi passeggiare tra cavalli bradi e piccole mandrie di candidi bovini .
Suggerisco di rifornirsi di acqua, in quanto agli Altipiani non ci sono luoghi di approvvigionamento: se proprio volete un caffè dovrete arrivare a Monte Livata, ma a quel punto avrete perso la magia di quei luoghi idilliaci....si rivede il cemento, i ristoranti, ecc. ma decidete un po' voi !



autore:Rolando Profita
www.laziosegreto.blogspot.com

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