05/04/10

A Genzano per scoprire il parco dedicato a Caroline Shirley, duchessa Sforza Cesarini

  
La cittadina di Genzano é una delle mete privilegiate fra i 14 paesi dei Castelli Romani dislocati tra i Colli Albani e Tuscolani. Data la scarsa distanza da Roma, si contende con Ariccia e Albano le visite di turisti e buongustai in cerca dei sapori tradizionali e della vivace atmosfera paesana.
Il traffico stradale non é più scarso, come quando su queste colline si giungeva a cavallo, come scriveva Byron descrivendo la sua cavalcata da Albano a Nemi o come ci racconta nelle pagine dei suoi ricordi Massimo D'Azeglio (1798-1866): "Presto ricorreva l'Infiorata, né avrei potuto avere migliore occasione per una gita preparatoria. Giunto il giorno della festa, la mattina all'alba montai a cavallo e via per Genzano".(I miei Ricordi ).

Il nome della cittadina é dal XVII secolo legato alla tradizionale Infiorata che si tiene ogni anno nel mese di giugno,  la prima domenica dopo il Corpus Domini. In tale occasione la larga via che porta al Duomo di S.Maria della Cima viene interamente ricoperta di petali multicolori che formano un lunghissimo ed effimero tappeto artistico.
Il nome di Genzano è legato anche all'ottimo pane, che primo ad aver ottenuto il marchio IGP, conserva ancor oggi le stesse caratteristiche di quello che già trecento anni fa utilizzava lieviti naturali, lenta lievitazione e i sani ingredienti utilizzati ancora oggi dai numerosi panifici della cittadina.
La tradizione gastronomica locale da sempre apprezzata soprattutto per la genuinità dei cibi della tradizione romana  si evince anche dal consistente numero di ristoranti, trattorie e locande che sono in grado di soddisfare tutti i palati, adattando i menù alle stagioni, ma anche alle festività e ricorrenze che solitamente richiamano romani e turisti italiani e stranieri verso i Castelli.
Per coloro che fossero passati di fretta da Genzano, suggerisco di ritornarvi per visitare con calma la cittadina, la cui impostazione urbanistica triangolare a tridente con la creazione di lunghi viali alberati (le cosiddette olmate)risalgono al 1643 e sono dovuti a Giuliano II e a Livia Cesarini secondogenita di Gaetano II. Da ex suora oblata, attraverso un matrimonio prima segreto, divenne poi consorte di Federico II Sforza e quindi responsabile del ramo nobiliare Sforza Cesarini. Dopo aver apprezzato il centro storico, spostatevi verso la parte alta della cittadina per conoscere una perla naturalistica qual é il Parco Sforza-Cesarini, ubicato proprio accanto al Palazzo della nobile famiglia.(vedi mappa).
Il parco, caso raro, é stato acquisito dal comune che dopo gli opportuni restauri, da qualche anno ne consente l'accesso durante i fine settimana ed i giorni festivi, di solito a partire dalla fine di Marzo e fino a Novembre (vedi nel sito del comune riportato in basso per orari ed altre iniziative).
Da fine marzo 2010, l'accesso a pagamento ( 3 euro) include anche una visita guidata curata dall'associazione Diakronica , che consente di scoprire i segreti di questo angolo idilliaco che include un romantico arco affacciato sullo "specchio di Diana".In verità il lago di Nemi nel suo ovale blu cobalto é visibile anche da varie terrazze nei pressi del Belvedere, sotto le mura del Palazzo Sforza Cesarini..Andrebbe sfatata l'idea che il lago sia visibile solo raggiungendo Nemi, la pittoresca cittadina legata al culto e al tempio di Diana Nemorensis.La dea di origine italica connessa con la greca Artemide, il cui nome é presente nella vicina catena montuosa dell' Artemisio, é stata collegata nella tradizione mitologica alla vita dei boschi, ma anche alla luna e quindi alla fertilità e divenne in epoca romana, protettitrice delle vergini e delle gestanti e quindi invocata a protezione del parto e dei nascituri.
Entrati quindi nel giardino, non perdetevi la vista panoramica del lago che incastonato tra queste dolci colline sembra quasi uno specchio se non fosse per i numerosi volatili che " disturbano" l'immobilità delle sue acque.
Concentratevi quindi sulla vegetazione presente nel parco, che vi consentirà di incontrare esemplari anche centenari piantati nel periodo dal 1847-1857, quando Lorenzo Sforza Cesarini coadiuvato dall'architetto Lanciani, volle creare per la consorte, la giovane Caroline Shirley, questo giardino romantico all'inglese, secondo la moda del tempo.
Lungo il percorso si incontreranno alcuni cedri dell'atlante, due sequoie sempervirens ed un leccio gigantesco di oltre 23 metri di altezza.Nella parte del parco ancora in fase di sistemazione si trovano invece i tipici esemplari della lecceta con splendidi esemplari di orniello e carpino nero ( i frutti di quest'ultimo somigliano a degli orecchini snodati).Una visita con un dendrologo (esperto di alberi) o un botanico potrebbe far scoprire i sambuchi e gli alianti, le robinie e gli olmi, ma anche grandi bacche di pungitopo, il viburno e l'alloro.
Agli inizi della primavera gli angoli più riparati e prossimi alle cascatelle, ai ruscelletti e alle fontane sature di felci, si riempiono di viole mammole e di pervinche azzurre, mentre in autunno si potranno apprezzare le numerose gradazioni di colore delle foglie dell'Acero fico.
Non c'é dubbio quindi che il parco possa essere utilizzato non solo come luogo di relax psico-fisico, visto il ruolo determinante svolto dal bosco nella fissazione dell'anidride carbonica, ma come area didattica per grandi e piccoli.
Durante l'itinerario si potranno apprezzare anche delle cascatelle che sembrano voler dissimulare l'ingresso di alcune cavità artificiali realizzate nel tufo rossiccio tipico del vulcanesimo dei Colli Albani.
Al visitatore inesperto potrebbe invece sfuggire l'importanza di alcune epigrafi scritte in latino e facenti parte di un monumento funerario dedicato a Posilla Senenia, ritrovato nei pressi di Frasso Sabino( dove peraltro esiste un altro castello degli Sforza Cesarini)e di cui per comodità riportiamo la traduzione:
O viandante,fermati un attimo e leggi fino in fondo questa scritta: a una madre non fu consentito di godersi la pur unica figlia.
 E perchè ciò sia accaduto credo sia stato per invidia di qualche nume.
          Siccome non ha potuto da viva essere fatta bella da sua madre,
                           quello che era dovuto, costei lo fece dopo la sua morte:
                          con questo monumento fece bella colei che aveva tanto amato.

I lettori più curiosi troveranno in fondo al post le tracce per addentrarsi nella vicenda e forse appassionarsi alle analogie biografiche tra l'epigrafe purtroppo smembrata in più frammenti, dedicata a Posilla Senenia, figlia di Quarta Senenia, liberta di Gaio e le vicende della giovane duchessa Caroline.
Qui ci limiteremo a ricordare che Caroline era di origine inglese essendo nata nel 1819 a Ratcliffe on Wreake, nella contea di Leicester.
Conosciamo la sua paternità essendo figlia di Robert  Shirley, visconte di Tamworth, mentre della madre, sappiamo solo che faceva la cameriera e che non poté mai accudire sua figlia. Il padre purtroppo morì quando la piccola aveva solo 4 anni e di lei si occupò amorevolmente il nonno, importante personaggio pubblico che aveva la carica di VII Earl Ferrers.
Alla morte di quest'ultimo nel 1827 la bambina fu affidata alle cure di Charles e Harriet Mundy di Burton, amici fidati del nonno, che si presero cura di Caroline e utilizzarono anche i loro beni per rendere la giovane una donna ammirata e apprezzata nel suo tempo, non solo per la sua cospicua dote, ma per le sue doti tipicamente femminili: una carnagione trasparente, uno  sguardo brillante, ma anche per la sua eleganza, semplice e tipicamente inglese.
Qualche cenno merita anche il consorte Lorenzo Sforza Cesarini che incontrò la giovanissima Caroline  (l'immagine a sinistra é una rielaborazione dell'autore di questo post, del dipinto conservato all'interno del Palazzo Sforza Cesarini) durante i suoi frequenti viaggi in Italia tra il 1836-1837, quando il futuro duca si presentava nelle vesti di pittore con il nome di Filippo Montani, non potendo rivelare che in realtà era figlio illegittimo della duchessa Gertrude Conti Sforza Cesarini.
Per sua fortuna la morte del fratello naturale Salvatore Sforza, che non aveva avuto prole, convinse la Sacra Rota a legittimare Lorenzo che così potè acquisire il titolo di duca Sforza Cesarini e a riappropriarsi dei beni ereditari spettanti. Tale passaggio non fu certo semplice e il contenzioso coinvolse il casato Torlonia, essendo Anna, la sorella di Lorenzo anche madre di Giulio Torlonia.Ovviamente la vicenda appassionò il popolino ed anche il Belli, che nel 1834 scrisse un sonetto in romanesco dedicato alla " causa Scesarini".
Non v'é dubbio che una visita al parco possa costituire uno stimolo a saperne di più di queste vicende tipicamente ottocentesche, ma le pagine di un blog devono essere leggibili in tempi rapidi, per cui coloro che vogliono approfondire quanto descritto, troveranno vari link utili ai più curiosi, ricordando che i luoghi che si affacciano sul lago di Nemi meritano una visita soprattutto per quell'atmosfera particolare che lo scrittore Henry James provò e descrisse come" incredibilmente strana". Provare per credere !

Il sito del Comune di Genzano dedicato al parco:
http://www.comune.genzanodiroma.roma.it/gnz/turismo/visita/parco_sforza.bfr
Per conoscere le biografie dei personaggi legati al casato Cesarini :
http://www.ducatocesarini.it/persone_e_personaggi/persone_e_personaggi.htm
Per scoprire i significati veri e nascosti dell'epigrafe dedicata a Posilla e leggere i brani scritti da Thomas Rossel Potter nel 1840 sulla vicenda di Caroline Shirley.
http://renatostuder.wordpress.com
Il sito inglese dalla contea del Leicestershire village che contiene informazioni sulla Duchessa Caroline Sforza Cesarini:
http://www.leicestershirevillages.com/ragdale/localhistory.html 
Avendo dimestichezza con l'inglese si può leggere un brano tratto da Vicissitudes of families di E. Burke contenuto nel sito dell'Associazione della famiglia Shirley:
http://www.shirleyassociation.com/NewShirleySite/NonMembers/England/
Per leggere con google book le pagine del Guattani con la descrizione ed il disegno del monumento funerario a Posilla:
http://books.google.it/books
Per leggere il sonetto del Belli sulla causa " Scesarini": http://it.wikisource.org/wiki/Sonetti_romaneschi/La_Causa_Scesarini.
Il sito dell'associazione Diakronica che da 10 anni é impegnata nei progetti di promozione culturale del territorio ed in particolare del Parco Sforza Cesarini.
http://www.diakronica.org/
Buon divertimento
Eccovi la consueta mappa per raggiungere il Parco Sforza Cesarini sito nel Piazzale Sforza Cesarini a Genzano.

Visualizzazione ingrandita della mappa



2 commenti:

  1. Bellissimo, preziosissimo articolo!

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  2. Questo breve ma prezioso commento vale per l'autore molto più del silenzio di istituzioni, associazioni ed altre entità che dovrebbero spendersi con maggiore impegno per promuovere questi luoghi e le storie ad essi connessi. Ma purtroppo il silenzio è assordante.
    Grazie per la visita

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