07/11/06

La Grotta del Turco e la roccia liquefatta dall'impronta del miscredente a Gaeta

Per coloro che non hanno individuato nella foto pubblicata, il luogo della spettacolare grotta, nascondiglio di predoni saraceni, questo post rivelerà dove è ubicata questa ed altre meraviglie.
Per ammirare questo splendido spettacolo naturale, dovrete dirigervi verso la cittadina di Gaeta, facilmente raggiungibile tramite l'autostrada A1,uscendo poi a Cassino e proseguendo quindi sulla superstrada Cassino-Formia;
in alternativa potete uscire da Roma sud e percorrere la via Pontina oppure la via Appia .
Usate se avete dubbi l'ottimo sito per la ricerca dell'itinerario migliore sul sito www.maps.google.it digitando:"monte orlando, gaeta".
Giunti a Gaeta, superato il centro della città, subito dopo l'edificio delle Poste, troverete le indicazioni relative al Parco urbano di Monte Orlando e del Santuario della SS.Trinità.
La visita alla Grotta del Turco è a pagamento e consente attraverso una comoda gradinata, di scendere sino alla base di questo spettacolare antro naturale, dove al livello del mare potrete godervi, soprattutto se c'è il sole, gli splendidi riflessi verdi e turchesi creati dalle acque cristalline. Guardando verso l'alto poi, potrete apprezzare la magnificenza e la spettacolarità dell'intera grotta, molto apprezzata anche dai patiti di free climbing, che talvolta si intravedono sulle ripide pareti .
Storicamente, la Grotta del turco è stata così denominata, in quanto nel IX secolo, ai tempi del Ducato di Gaeta, le navi dei saraceni trovavano rifugio tra le fenditure di questo strategico promontorio, pronti ad attaccare di sorpresa le navi in transito, al fine di depredarle dei loro carichi.
Risaliti all'ingresso del Santuario, vi suggerisco di non perdere il breve , mistico e per certi versi inquietante percorso, solitamente seguito da coloro che arrivano in questo luogo.
Attraverso una strettissima gola e percorrendo una agevole scala di trentatre gradini scavata nella roccia, le cui pareti speculari tra loro, sembrano volersi ricongiungere, troverete strani segni rimasti impressi nella roccia.
Premetto che la tradizione religiosa ritiene che questa fenditura naturale, si sia creata insieme alle altre due presenti sul  Monte Orlando, durante il terremoto, che investì la terra alla morte di Gesù.
Lungo le pareti della roccia, fermatevi prima ad osservare anche i riquadri in maiolica delle postazioni della Via Crucis, in parte restaurate, risalenti al 1849 e attribuite a S.Bernardino da Siena, contenenti i versi del Metastasio .
Giunti in uno stretto passaggio, alla vostra destra, potrete osservare sulla roccia una iscrizione in latino( si chiama distico) e sopra di essa, un' inquietante impronta di una mano traslucida impressa nella roccia, che la leggenda vuole sia appartenuta ad un marinaio turco . Il miscredente era da non cristiano, scettico sull'origine sacra delle spaccature della montagna, ma non appena appoggiò,baldanzoso, la mano sulla roccia, questa, secondo la tradizione, si liquefò all'istante come cera sotto le sue dita, lasciando così l'impronta nitida della mano e delle 5 dita che ancora adesso è possibile vedere . Alla fine del percorso si trova anche il giaciglio in pietra, dove soleva ritirarsi in meditazione S.Filippo Neri .
Nel 1434 un probabile terremoto determinò la caduta di un grosso macigno che si incastrò all'interno di una delle fenditure del monte: su questa venne eretta una cappella, da cui potrete godere di uno splendido colpo d'occhio, sia sul mare circostante, che sull'altissima falesia di oltre 150 metri visibile dalla terrazza.
Nelle vicinanze potrete visitare le cisterne facenti parte della villa del console Lucio Munazio Planco, il cui imponente mausoleo del 22 a.C. è stato recentemente restaurato.
Buon divertimento !
Per saperne di più suggerisco la lettura di un agile volume edito dalla Caramanica editore:
http://www.caramanicaeditore.it/catalogo/schedalibro.asp?id=198

3 commenti:

  1. Anonimo5.2.09

    e' stato bellissimo visitare questo luogo con te

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  2. Anonimo6.4.10

    questo è uno dei luoghi più belli e affascinanti di tutta la regione e non solo; peccato che non è molto conosciuto e che da quelle parti non sanno proprio cosa voglia dire turismo..non fanno niente per svilupparlo, quello che è l'unica ricchezza di quelle zone....

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  3. Ci siamo stati piu volte ed ogni volta e sempre più suggestivo stupendo posto ritorneremo a fine agosto

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