08/07/07

A Velletri alla ricerca di Ercole e di altri tesori nascosti

Partendo dalla figura mitica di Ercole o Eracle come lo chiamavano i greci, vorrei suggerirvi di fare un ripasso senza uso di libri a quelle mitiche fatiche, proponendovi una gita alla riscoperta dei tesori sconosciuti di Velletri, oggi cittadina popolosa e attiva, raggiungibile da Roma percorrendo la via Appia.
Giunti a Velletri, vi suggeriamo di parcheggiare subito l'auto evitando di addentrarsi inutilmente nel centro, dove avreste difficoltà a trovare un posto libero.
Percorrendo quindi a piedi le vie del centro, vi stupiranno il numero di attività commerciali, agenzie immobiliari e bar in quantità, ma se si considera che Velletri ha da tempo superato i 40.000 abitanti , si comprenderà la ragione di questo fermento commerciale.
Per le strade incontrerete giovani e famigliole che parlano idiomi non velletrani ma russi, croati e slavi .
Le panchine ombreggiate sono invece appannaggio degli anziani dediti alla lettura e ai commenti conseguenti alle novità del giorno, riguardanti le problematiche della cittadina....che attualmente risulta sguarnita di sindaco.
Da queste immagini di quotidiana vita di provincia vorrei invece farvi fare un salto pindarico repentino per riportarvi indietro di parecchi secoli, allorquando un oracolo aveva predetto che "un cittadino veliterano si impadronirà del mondo" .
Si trattava in effetti dell'imperatore Ottaviano Augusto che discendeva da quella gens Octavia, originaria dell'antica città capitale degli Oschi, conosciuta con il nome di Velester.
Ritornando al presente e continuando la passeggiata, vi apparirà una magnifica torre lombardo gotica ,detta del Trivio, risalente al 1353. Accanto si trova la chiesa di Santa Maria del Trivio, che benchè risalente al 1622 e abbia visto l'intervento del Maderno, come spesso accade, è stata con i successivi interventi che hanno interessato la facciata, trasformata, perdendo l'originale disegno.
Continuando in direzione dell'edificio comunale, vi stupirà la magnificenza di tale edificio, disegnato dal Vignola nel 1572, ma che per essere portato a termine, a causa della scarsità delle risorse, richiese ben 2 secoli, diverse modifiche e l'intervento di vari altri architetti quali Paparelli, Fontana e Barigioni .
Accanto al comune un grazioso edificio ottagonale del 1523 oggi in restauro, contiene una immagine della Vergine detta Madonna del sangue, che la tradizione vuole abbia lacrimato nel 1616 .
Sul retro del palazzo comunale troverete la vera ragione che da sola giustifica il viaggio fino a Velletri:la visita al museo civico archeologico, che nato dal nucleo della raccolta Nardini ospita oggi pezzi di notevole valore, ma che purtroppo sono poco noti al pubblico per quella scarsa propensione delle amministrazioni locali alla promozione della cultura, giustificata con la consueta penuria di risorse e finanziamenti.
La collezione riserva reperti straordinari che vedono in testa lo splendido Sarcofago delle fatiche di Ercole risalente al II sec. d.C.
L'efficace e moderno allestimento permette oggi di ammirare in tutta la sua straordinaria bellezza tutte le raffigurazioni mitologiche che ricoprono l'intera superficie del sarcofago a forma di tempio e che in un susseguirsi di vivide scene ci permette di seguire e ricordare le eroiche imprese di Ercole,quali la lotta con il leone di Nemea,con l'idra di Lerna dotata di nove teste,con la cerva di Cerinea dalle corna d'oro e dagli zoccoli di rame, il ripulimento delle stalle di Augia, la cattura dei buoi di Gerone e così via, ma anche i miti di Proserpina, Protesilao e Alcesti.
Di notevole valore poi le cosiddette Lastre Volsche, raffiguranti corse di cocchi con splendidi cavalli alati, processioni e banchetti Tali reparti rinvenuti nel !910 a Velletri, nel sito delle SS.Stimmate oggi vengono attribuite alla decorazione etrusco-italica.
Di notevole interesse anche una lastrina scritta in alfabeto osco e un bellissimo calco per testa votiva di incredibile espressività.
Ovviamente qui ci limitiamo solo a citare i pezzi di maggiore rilievo, ma è certo che allorquando verrà inaugurata un'altra ala del museo a fine settenbre, i motivi per apprezzarlo aumenteranno di certo.
Tuttavia le sorprese non sono finite, perchè il Museo diocesano a pochi minuti da quello civico, riserva sorprese non certo meno sorprendenti di quelle già viste.Ricordate che il biglietto del museo civico(4 euro) consente di pagare solo 2 euro nel secondo.
Il Museo diocesano è ubicato nell'ex seminario sorto nel 1600, che costituisce la parte più antica del complesso della Cattedrale di S.Clemente.
La collezione del museo è suddivisa in cinque sale, ben organizzate e ben illuminate, come si conviene, vista l'importanza dei reperti e delle opere in esse conservate
Una gentile e doviziosa guida vi illustrerà senza fretta le opere, ad una ad una con la dovuta enfasi per le opere di maggior pregio.
Ammirerete la Croce Veliterna di stile arabo-bizantino, di manifattura palermitana che risale al 1256 o la Madonna con bambino di Gentile da Fabriano . Sorprendono poi l'imponente busto di san Clemente opera secentesca dell'insigne scultore Finelli e alcuni sorprendenti dipinti su tavola di autori ignoti risalenti forse al XII secolo.Alquanto curiosa poi la Madonna del Gonfalone sia per il particolare intreccio delle mani con il bambino, che per l'anomala e rara posizione delle gambe incrociate.
Splendide anche le due Madonne raffigurate da Antoniazzo Romano precedenti al 1500 e che si discostano dai modelli di autori successivi, per quello spirito bizantineggiante tipico di quei tempi in cui l'influsso di Costantinopoli e delle sue icone, aveva contagiato vari artisti in Italia.
Ricca di movimento e colore è anche la tavola cinquecentesca di Giovan Battista Rositi che illustra il Trasporto della Santa Casa di Loreto. Anche qui ovviamente ci siamo limitati alla descrizione delle opere di maggiore importanza, ma ve ne sono molte altre che meritano attenzione e curiosità.
Spero quindi che anche voi possiate entusiasmarvi di queste scoperte velletrane, sperando che cresca con il passaparola il numero di coloro che decidono ogni tanto di uscire dai consueti itinerari fatti di outlet,centri commerciali e soprattuttospinga i più giovani con il supporto delle scuole a lasciare per un pomeriggio i videogiochi, per riscoprire le bellezze stupefacenti del nostro passato.
Allora vi è venuta voglia di sapere quante e quali furono tutte le fatiche che Eristeo prescrisse a Ercole ?
Se poi vi trovate a passare per Cori in provincia di Latina, sappiate che a Cori alta, si trova un tempio attualmente in restauro, dedicato al nostro eroe e risalente al I sec. a.C.

Museo civico O.Nardini di Velletri tel. 06 06961 58268
orari:9-13; 15-19 tutti i giorni inclusi i festivi, escluso lunedì

Meseo Diocesano tel 06 962 7217
orari 10-13; 15-19 tutti i giorni festivi compresi, escluso lunedì.



autore:Rolando Profita
www.laziosegreto.blogspot.com

1 commento:

  1. Anonimo3.3.09

    Risiedo in Germania ma sono velletrano, ottimo il breve riassunto sulla storia di Velletri.

    mario.noce@web.de

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