25/01/08

A Lanuvio in cerca di Giunone e di antiche strade romane


La decisione di parlare di Lanuvio, è nata dopo un soggiorno in Sicilia e la visita in quella occasione di Centuripe(foto a dx), località in provincia di Enna che ebbe grande rinomanza nell'antichità. Tucidite la chiama Kentoripa definendola glorioso centro siculo, ma la sua posizione strategica, la presenza di ben tre fiumi (Simeto,Salso e Dittaino) e la fertilità del suo territorio, visibile ancora oggi, nei giardini di aranci e ulivi, spettacolo per gli occhi e per l'olfatto, ne crearono un insediamento di grande rinomanza , sia durante il periodo ellenistico che sotto il controllo dell'Impero Romano. Per le vie della cittadina si incontra una piazza Lanuvio, mentre visitando il museo archeologico di Centuripe, ricco di interessanti ed originali reperti che testimoniano ancor oggi la qualità e creatività degli antichi artigiani , si scopre che nel lontano II secolo a.C , degli ambasciatori si recarono a Lanuvio per stipulare una sorta di gemellaggio tra le due cittadine . Tale evento è attestato da una stele conservata presso il comune di Centuripe che riporta una iscrizione in greco dorico così tradotta : "tre ambasciatori centuripini, Filìarcos, figlio di Filìarcos, Làmpon e Csòarcos, figlio di Menìscos, verso la fine del mese di novembre si recarono a Roma ed a Lanuvio, per ottenere dal Senato lanuvino il riconoscimento ufficiale dei vincoli di parentela, di amicizia e di ospitalità, che legavano i Centuripini con i Lanuvini. A tale scopo portarono con loro i documenti genealogici o, secondo un’altra interpretazione, le tradizioni scritte comprovanti la parentelatra le due popolazioni. Era allora dittatore di Lanuvio Furio, figlio di Publio, che convocò il Senato lanuvino per dare modo agli ambasciatori centuripini, che erano dei ragguardevoli personaggi della loro città, di esporre la loro richiesta.Con il dittatore Furio collaboravano l’edile Gaio Attilio ed un altro edile che era figlio di un certo Gaio. La convocazione avvenne prima delle Calende di dicembre: il senato di Lanuvio riconobbe la fondatezza della richiesta centuripina ed emanò il decreto di convalida dei remoti

vincoli di parentela fra i due popoli. All’estensione del decreto assistettero Lucio Marcio, figlio di Quinto, e Lucio Cattio, figlio di Marco e fu provveduto a tramandare l’evento alla memoria dei discendenti, come accenna l’epigrafe". 



Ritornando nel Lazio, ricordiamo che Lanuvio esisteva già dal IX sec a.C. Il suo nome benchè la leggenda indichi il mitico Diomede proveniente da Troia, come fondatore della città, deriva il suo nome dalla lana di pelle di capra con cui era vestita Giunone Sospita, divinità agreste il cui culto era connesso alla fertilità della terra. In onore di tale dea sorse un tempio circondato da un bosco sacro. Un'altra versione è legata ancora alla Sicilia, dove nel 1969 è stato ritrovato un intonaco dipinto riportante la biografia di Fabio Pittore e da cui è emerso che un tale Lanòios avrebbe fondato una cittadina laziale dandole il suo nome.

Gli studiosi e gli archeologi non hanno ancora acquisito tutti gli elementi per suffragare come certa l'una o l'altra delle possibilità. Raggiungerete Lanuvio da Roma, percorrendo la Pontina e deviando poi sulla via Nettunense in direzione di Campoleone.L'alternativa è utilizzare la via Appia, raggiungere Genzano e poi seguire l'apposita deviazione per Lanuvio. Sono tanti, oggi i motivi per recarsi a Lanuvio : sarete accolti dalla suggestiva fontana degli scogli del 1675, realizzata da Carlo Fontana allievo del Bernini . Nel borgo troverete antiche vestigia del passato; passeggiare tra i resti variamente articolati del Santuario di Giunone Sospita (salvatrice) , i cui riti primaverili

legati ad un serpente sacro, erano molto in voga tra gli antichi romani.Suggerisco vivamente di visitare il museo archeologico nei pressi del comune: riserva molte sorprese per la particolarità dei pezzi che comprendono tra gli altri una balaustra con un grifone bifronte, il più antico alfabetario latino, una porzione di affresco rappresentante un rituale dionisiaco e alcune statuette fittili provenienti da Centuripe. All'interno del museo si trovano antichi elementi costruttivi , antiche mura e basolati di antiche strade che ne accrescono l'originalità e ne giustificano l'attestato di qualità ricevuto . Facilmente visibili sono nel paese i blocchi delle antiche mura di Lavinium, mentre entrando nel borgo sulla facciata di Palazzo Colonna si trova il sarcofago marmoreo romano del III sec d.C. Uscendo dalla cittadina in direzione della Chiesa delle Grazie, dopo pochi minuti potete trovare il ponte Loreto e ripercorrere l'antica via Astura che collegava Antium, Satricum e Lanuvium. Tale strada viene citata da Cicerone che la utilizzava per raggiungere i suoi possedimenti sulla costa. Se non conoscete Lanuvio, se vi incuriosisce l'archeologia di tali siti, potete approfittare dell'occasione offerta dal Comune e dal museo lanuvino per partecipare all'evento Erudite Commozioni in programma per sabato 26 Gennaio 2008 a partire dalle ore 10,00 e che comprende presentazioni di studiosi ed esperti , la visita guidata al Villino Dionigi, il cui nome è legato alla pittrice e archeologa Marianna Dionigi(1756-1826), mentre alle 15,00 si potrà visitare il museo civico con la preziosa guida del suo direttore Luca Attenni. . L'organizzazione ha previsto anche un buffet alle 13,00 presso il villino Dionigi, con tanto di sottofondo musicale dal vivo; in alternativa potrete approfittare dei vari ristoranti presenti a Lanuvio, facendovi guidare dal vostro olfatto.