27/05/10

Cerasella: in cerca di una foresta ferma al tempo delle paludi pontine


Ci sono luoghi dove è possibile osservare cosa è in grado di realizzare la natura se l'uomo non interviene per irregimentarla ai suoi desideri: è questo il caso della Foresta planiziale del Parco del Circeo.
Chi fosse passato sulla SS 148 Pontina, dopo aver superato Latina e prima di raggiungere Sabaudia, avrà forse intravisto, rallentando, un piccolo cartello con l'indicazione "Cerasella" proprio all'altezza della Migliara 51.
Imboccando con l'auto la sterrata a destra, si giungerà in pochi minuti all'edificio delle Guardie Forestali del Parco del Circeo, dove è possibile parcheggiare, bere e utilizzare i bagni ubicati prima dell'accesso ai sentieri del parco.
Prima di inoltrarvi nella foresta che attualmente occupa un'estensione di 3300 ettari, entrate prima nello spiazzale a sinistra per fotografare la famigliola di daini e poi partite in esplorazione a piedi o in bicicletta.
Noi avevamo un obiettivo preciso:addentrarsi nella foresta e fotografare la Piscina della Verdesca.
La tempistica era perfetta in quanto le piogge dei giorni precedenti avevano ricreato ancora quell'esteso acquitrino, copia ormai ridotta di quegli 11.000 ettari di palude, preesistenti alle famose bonifiche dell'Agro Pontino.
Quindi dall'ingreso andando sempre dritti per circa venti minuti, evitando il primo sentiero a destra, troverete sulla sinistra un ponticello che vi condurrà in un ambiente surreale ma ricco di vita: la Piscina della Verdesca.
Per ottenere l'effetto "palude" si è bloccato il flusso dei canali che attraversano quest'area del parco, con l'obiettivo di ricreare tramite l'accumulo di acqua piovana e gli affioramenti di falda, un ambiente acquitrinoso che forse resisterà ancora qualche giorno, fino a che i caldi raggi del sole estivo non asciugheranno il terreno e le scure ed umide cortecce degli alberi segnati da questo maggio umidissimo.
Se non siete in comitiva e non avete alle calcagna 50 scolari in gita, potrete assaporare tratti di silenzio inconsueto, seguito poi da un insieme di richiami, dove il gracidare appassionato delle rane si unirà ai numerosi gorgheggi di svariati uccelli che dall'alto faranno sentire la loro presenza, incuranti della vostra visita.
Seguendo il canale giungerete al ponticello successivo: é qui che l'acquitrino diventa più esteso ed è qui che il paesaggio diventa veramente inconsueto.Non si vedono molti insetti in giro, ma suggerisco camicie con maniche lunghe per evitare qualche zanzara superstite della bonifica.
I sentieri consentono di esplorare varie zone della foresta se vi siete dotati di una mappa presso le guardie forestali, disponibili a darvi materiali ma anche suggerimenti su flora e fauna del parco.
Quando percorrete i sentieri cercate di aguzzare la vista e se avete una macchina fotografica cercate di immortalare, usando se necessario l'effetto macro, sia picccoli fiori ma anche forme inconsuete di tronchi, dove scoprirete strani bulbi e insetti indaffarati ma ci riuscirete solo se camminarete senza fretta, d'altronde il parco chiude alle 19,00 .
Per fotografare qualche uccello trampoliere suggerisco di recarsi invece nel vicino lago di Caprolace, ma vi occorrerà comunque un teleobiettivo.
Per ulteriori informazioni potete contattare l'ufficio del Parco del Circeo ubicato a Sabaudia in via Carlo Alberto, 107 ; tel 0773511385.
Il Centro visitatori della Cerasella risponde al numero tel. 0773511206
NB:la foto in alto è stata scattata all'interno della Foresta, nel tardo pomeriggio del 26 maggio.
I fiorellini a destra hanno il nome di Licnide o Gittaione rosso (Silene dioica ).

21/05/10

Eur: un" Risveglio" annunciato: Arte e Archeologia et "vino bono et multo" per tutti all'Inps e al Pigorini.

Nel mese di novembre del 2009, avevo filmato a Piazza Marconi, nel quartiere Eur di Roma l'istallazione di Seward Johnson dal fausto titolo di Awakening, cioè Risveglio.Tale iniziativa secondo l'Ente Eur, promotore dell'idea, dava un segnale ben visibile della volontà di uscire dall'immobilismo, in un quartiere che nonostante le imponenti opere architettoniche realizzate per l'Esposizione Universale del 1942, da oltre sessanta anni è rimasto pressochè congelato, nonostante le migliaia di persone che qui lavorano oltre a chi vi abita.
I lavori per la realizzazione della " Nuvola" di Fuksas, :nuovo polo congressuale della città stanno  fungendo da catalizzatore alle altre attività (l'acquario dell'Eur) e alle realizzazioni in corso in tutta l'area.
Ma quasi con sorpresa scopriamo che questa settimana nel quartiere Eur succederà di tutto e per tutti i gusti.
Oggi ha preso l'avvio infatti all'angolo di Piazza G.Marconi, presso il Museo Pigorini, la Fiera dell'Editoria Archeologica, un evento che proseguirà fino al 23 maggio e che potrebbe attirare non solo gli addetti ai lavori, ma anche coloro che amano saperne di più sui tanti luoghi dell'antichità, e su temi cardine dell'antropologia e dell'etnologia.Si potranno inoltre scoprire libri di editori italiani ed  esteri, ma anche legionari, vestali e ancelle del Gruppo Storico Romano che non sono normalmente presenti in tali eventi.

L'iniziativa comprende anche una serie di relazioni aperte al pubblico che possono essere di interesse anche per i non addeti ai lavori e per quei giovani particolarmenti dediti all'uso delle nuove tecnologie applicate ai vari settori dell' archeologia..
Per il programma dettagliato si può cliccare sul link di Ediarché.
Se poi, acquistati i vostri libri, volete cogliere l'occasione, suggerisco di fare un giro naturalmente gratuito, per le belle sale del museo Pigorini, ricco di interessanti e curiosi pezzi provenienti dai 4 continenti.(nella foto un curioso feticcio rituale di origine africana).
Il 22 e il 23 maggio invece converrà recarsi dalle 9,30 alle 18,00, alla Direzione Generale dell'Inps, in Piazzale delle Nazioni Unite 30 a Roma ovviamente, stavolta non per sbrigare le vostre pratiche pensionistiche ma per ammirare i numerosi pezzi della collezione artistica che l'Ente sin dalla costruzione della sua sede e dalle successive acquisizioni , ha gelosamente conservato all'interno degli edifici progettati prima del 1942 dagli architetti G.Muzio in collaborazione con Paniconi e Pediconi.
Sarà quindi possibile vedere una quarantina di pezzi d'arte del Novecento(da Morbiducci a Purificato, Marussig, Monti, Villoresi e così via), ma anche pezzi notevoli del 600, dovuti in parte a precise normative ma che fino ad oggi hanno sicuramente ingentilito le numerose stanze dell'Inps.
Per inciso rammentiamo a chi transita sulla Cristoforo Colombo che i grandi rilievi marmorei posti sul fronte dei palazzi dell'Inps (prima dell'obelisco di Piazza Marconi) sono opere d'arte di Mirko Basaldella e Giuseppe Mazzullo, mentre sono opera di Oddo Aliventi e Quinto Ruggeri quelli posti sul palazzo dell'Ina.
Vicino alle colonne del Pigorini (vedi sotto Google map) si possono invece ammirare due gigantesci mosaici futuristi firmati da Depero.
L'altra novità dell'evento" Inps apre le porte all'Arte.E a te", è data anche dal fatto che a far da ciceroni ci saranno degli studenti della Sapienza di Roma, futuri storici dell'arte,che potranno così testare le loro capacità artistiche e organizzative, ma con il merito di aver anche ideato il progetto con un docente( la prof. Valentina White) che per nostra fortuna non li ha frenati.
Ora se è vero che l'Inps riceve 22 milioni di telefonate all'anno al suo numero verde e che eroga ogni mese circa 18 milioni di trattamenti pensionistici, scoprire che tale ente ha il tempo di pensare all'arte potrebbe forse lasciare perplessi i soliti detrattori e gli scettici, ma entrare per una volta nei palazzi della Pubblica Amministrazione senza pensare a contribuzioni e ai recenti slittamenti pensionistici può forse aiutare a comprendere che quelle sculture e quei dipinti  se possiamo vederli, è perchè sono certamente anche nostri.
Domenica 23 maggio si terrà sempre all'interno del Pigorini una iniziativa che interesserà particolarmente i seguaci di Bacco o se preferite Dioniso:l'iniziativa denominata "Lazio autoctono" prende l'avvio alle 11,00 e vedrà susseguirsi dalle 14,00 vari relatori ed esperti sul tema del vino nell'antichità ed in particolare nel mondo romano.
Ovviamente sono previsti stand con sommelier e degustazioni guidate (16,15) che aiuteranno gli inesperti negli abbinamenti dei prodotti tipici della cucina laziale con vini bianchi e rossi, ma anche di saporiti formaggi e di kiwi , tutti prodotti nella regione Lazio.
Sperando quindi che il risveglio continui..... buon divertimento!

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18/05/10

Itinerari di turismo fluviale: alla scoperta del fiume Ufente in dragon boat

Da anni comitati di cittadini e associazioni di varia natura chiedono azioni di salvaguardia e al tempo stesso di promozione e sviluppo dei siti e delle emergenze storico architettoniche ed ambientali facenti parte dell'area dell'Agro Pontino.
Gli scenari suggestivi noti forse ai cittadini di Pontinia e Sabaudia o di Priverno rimangono ignoti ai tanti pendolari della via Pontina. Una escursione da fare con lentezza consente di apprezzare i faticosi itinerari dei nostri avi che si muovevano senza timore attraversando campi  e selve inospitali e percorrendo fiumi in cerca di pesci e appetitose rane e scalando monti per ricavarne legna e cibo. Il fiume Ufente, raggiungibile dalla cittadina di Pontinia, può essere navigato anche con canoe senza particolari difficoltà; ma con le dovute cautele e guide opportune fornite da varie associazioni locali.
La strada che lo costeggia consente di effettuare un piacevole itinerario di una decina di Km tra fattorie e campi di papaveri anche in bicicletta. Le acque ancora forse segnate da decenni di sversamenti industriali, richiede oggi altri usi, ma soprattutto un avvicinamento dei cittadini a tali beni comuni di cui si è offuscata da tempo sia la storia più recente ma soprattutto quella antica.
Chissà quanti sanno o ricordano che il canale Portatore che sfocia a Porto Badino e che unisce le acque dell'Ufente e dell' Amaseno fu progettato da Leonardo da Vinci ?

Nella foto a destra , un vacillante cartello indica il nome del corso d'acqua che da secoli percorre queste terre, una volta martoriate dalla malaria e di cui si conservano
originali reperti nel museo ubicato a Pontinia.
Forse i tanti che attraversano in auto questo ponte non hanno neanche memoria delle letture scolastiche allorquando Virgilio (libro VII e VIII) legava le vicende di Enea relative a Re Latino e a sua figlia Lavinia anche all'antica Norcia.
Proprio in quelle pagine si parla di Ufente, re di Norcia, alleato di Turno nella battaglia contro Enea.
Il re nursino muore decapitato dalla spada di Gia, compagno di Enea, mentre i quattro figli di Ufente vengono sacrificati sull'ara dell'eroe Pallante.
Il 30 maggio prossimo si svolge una manifestazione che ancora una volta sarà nota solo agli "addetti ai lavori".


Ma amo ricordare le parole di  Tito Livio che diceva: " meglio fare e pentirsi che non fare e pentirsi".
Canoisti e appassionati di discesa fluviale si sono dati appuntamento a Mazzocchio presso la sede dell'Ente di Bonifica per effettuare una discesa del fiume Ufente con l'utilizzo di canoe e dragon boat.
La locandina dell'evento che trovate in alto è l'unica cosa che ho trovato, quindi fate riferimento agli enti e associazioni descritte, anche se nulla vieta di recarsi il 30 maggio a Mazzocchio, a pochi km da Pontinia per partecipare anche da terra all'evento e conoscere così il fiume Ufente di antica memoria.
Troverete tanti appassionati canoisti, meteo permettendo, ma anche un grande edificio rosso che racchiude le grandi pompe idrovore in grado di aspirare 7000 litri d'acqua al secondo.
L'impianto di Mazzocchio risale al 1934, ed è uno dei più grandi impianti del genere in Europa; di recente l'intero complesso ha subito un restauro al fine di rendere più fruibile lo stabile e gli uffici, aperti anche ad attività didattiche ed eventi.

Ulteriori informazioni nel sito dell'Ente di Bonifica dell' Agro Pontino .


17/05/10

Il roseto comunale di Roma edizione 2010

Nonostante le difficoltà dovute alle bizze di questa primavera e ad un mese di maggio tra i più piovosi degli ultimi 50 anni, le splendide rose del Roseto Comunale di Roma resistono ancora e da ieri danno ancora una volta spettacolo per la gioia degli appassionati e per i  turisti di passaggio.
Anche quest'anno gli ibridatori provenienti da varie nazioni si sono sfidati nel presentare nuove varietà , ma la giuria esperta del Premio Roma, non ha avuto dubbi : il vincitore è stato eletto il sig Keisei che dal Giappone, terra dei ciligi in fiore, ci ha regalato una splendida ed esuberante rosa gialla.
I temporali dei giorni scorsi hanno in parte cancellato molte etichette tra le 1100 specie presenti ma sono certo che anche i meno esperti individueranno le regine del roseto come la : "simple the best".
Lazio segreto non ha resistito al richiamo e vi regala questo splendido esemplare che le gocce di pioggia hanno reso ancora più fotogenico.


Il roseto chiuderà il 13 giugno, seguite quindi il meteo e correte a visitarlo prima possibile ( dalle 10,00 alle 19,00) : gli esemplari più delicati sono già in sofferenza.
Per ulteriori informazioni potete leggere le pagine del comune di Roma dedicate al Roseto Comunale.
Penso sia tautologico rammentarvi di non dimenticare  la macchina fotografica.
Ecco ancora una volta la mappa di Google per chi non  conosce la via di Valle Murcia a Roma dove è ubicato il roseto.
I curiosi leggendo gli Annales di Tacito scopriranno che nei pressi del Circo Massimo si tenevano sin dal III sec. a.C delle feste in onore della dea Flora che prendevano appunto il nome di Floralia .


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In attesa dell'apertura del Roseto per l'edizione 2011 vi suggerisco di leggere il libro di Serdar Ozkan dal titolo: La timidezza delle rose. Ci sarà una ragione se è stato tradotto in 27 paesi del mondo.


16/05/10

Allo scoperta di borghi nascosti del Lazio, con la scusa delle ciliegie

Il nostro paese è insieme alla Polonia tra i maggiori produttori di ciliegie dell'Unione Europea.
La Turchia dal quale sembra sia giunta fino a noi la varietà amara, rimane  il maggiore fornitore dei paesi della UE.
Se siete in procinto di raggiungere la Turchia non dimenticate di bere anche a colazione una tra le bevande più diffuse in quel paese che è dopo il tè, proprio il succo di ciliegia.
In Italia metà della produzione viene dalla Puglia, seguita da Campania e Veneto.
Tuttavia in tutte le nostre regioni vi sono territori che storicamente si sono dedicati alla cerasicultura, legando così le loro economie a tale frutto prelibato di origine orientale.
Nel giugno del 2003 si è costituito a Celleno, un piccolo comune del viterbese, l'Associazione Nazionale Città delle ciliegie, con la specifica finalità di valorizzare,diffondere e divulgare, le diverse esperienze della ciliegicultura o cerasicoltura italiana.
Oltre agli intenti strettamente legati alla produzione agricola del Prunus avium però vi è anche un secondo fine non meno lodevole del primo e quindi di interesse anche per i lettori di Lazio segreto: la promozione di iniziative culturali legate ai luoghi di produzione delle ciliegie, quindi atte a far scoprire borghi, castelli abbandonati, antiche strade, monumenti ignoti, musei nascosti proprio grazie al richiamo delle succose " cerase".
Benchè ad oggi i comuni ed enti uniti nell'Associazione Nazionale Città dele ciliegie siano 53, la regione Lazio conta ben 8 località: Celleno (Vt), Sant'Angelo (Vt), Montelibretti, Moricone e Palombara Sabina, tutte località della provincia di Roma, e ancora Maenza (Lt), Pastena (Fr) e infine Poggio Nativo (Ri).
In tutti questi comuni si svolgono delle sagre con la finalità di far apprezzare non solo le ciliegie del luogo ma anche gli altri prodotti della gastronomia locale e gli itinerari culturali connessi a tali eventi.
Per maggiori informazioni si potrànno consultare le pagine dedicate al Lazio dell'Associazione Città delle ciliegie.
In alternativa si potranno consultare i siti dei singoli comuni, la cui ubicazione potrete visualizzare nella mappa in basso, realizzata ad hoc da Lazio segreto: i luoghi delle ciliegie del Lazio.
La scelta dipenderà ovviamente dal luogo di partenza ma anche dalla voglia di scoprire posti di cui forse non conoscevate neanche l'esistenza.
Tutte le città delle ciliegie valgono sicuramente il viaggio: ma partite per tempo, se intendete scoprire anche piccoli tesori nascosti del passato, battaglie, dominazioni ed eventi naturali che gli anziani potranno ancora narrare ai curiosi viaggiatori davanti ad un bicchierino di ratafià (liquore di ciliegie marasche un tempo usato per ra-tificare un accordo tra le parti).
Ecco come esempio le pagine del sito del comune di Maenza che suggerisce un itinerario che include castelli e rocche medievali che conservano un fascino particolare soprattutto se siete viaggiatori curiosi e amate scarpinare un po' anche nei dintorni alla scoperta di interessanti borghi come quelli di Roccagorga e Bassiano.
Qualche nota sulle proprietà delle ciliegie:contenendo buone quantità di antociani, sembra svolgano una efficace attività antidolorifica oltrechè protettiva sul cuore. Pur avendo poche calorie, risultano invece ricche di vitamine soprattutto del gruppo A e C, utili a mantenere elastica e splendente la pelle. Nella  sua Storia Naturale, Plinio suggerisce di non eccedere nelle scorpacciate di cerase avendo i dolci frutti un effetto lassativo; viceversa i frutti secchi hanno un effetto astringente e diuretico (provate ad assaggiare le visciole asciugate al sole che trovate nei mercatini durante le sagre ). Gli erboristi suggeriscono di utilizzare invece 30 gr di peduncoli ricchi di polifenoli, facendoli bollire per trenta minuti in un litro d'acqua e aggiungendol poii a 250 gr di ciliegie fresche (meglio del tipo amarene) che andranno dopo la macerazione e filtratura a costituire un ottimo diuretico da bere a bicchierini e adatto soprattutto a chi soffre di cistiti e altri disturbi urinari; naturalmente il decotto va consumato lo stesso giorno della preparazione.



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Buona scorpacciata di ciliegie e buona ricerca !


11/05/10

La Fao lancia la campagna contro la fame cronica nel mondo

Parte oggi la campagna di sensibilizzazione della Fao contro la fame nel mondo.
Nonostante i governi del mondo a parole si proclamino favorevoli ad attuare politiche e stanziare fondi per arrestare le morti di un miliardo di persone, soprattutto bambini, in realtà si continua a ignorare che nel 2010 si muore per fame.
Se vuoi far sentire anche la tua voce, firma la petizioe sul sito:
www.1billionhungry.org/Rollo13/



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