18/11/11

Riscopriamo il Tevere: il "Fiume sacro ai destini di Roma".

Le recenti vicende relative all'esondazione dei numerosi corsi d'acqua in Liguria hanno posto all'attenzione degli italiani l'esistenza di un sistema fluviale capace di creare in tutto il territorio, in tempi brevissimi, danni ingenti e vittime ignare del pericolo e impreparate di fronte a tali eventi.
Questa considerazione ci ha spinto a scrivere questo articolo al fine di invitare i nostri lettori a riconsiderare i fiumi come erano considerati nell'antichità: beni preziosi ed elementi essenziali nella nostra esistenza. Invito allora tutti i lettori a dedicare una porzione del loro tempo libero al fiume Tevere, che se non è il corso d'acqua più lungo d'Italia è comunque quello che per ragioni storiche è il più noto e citato dagli autori antichi: Rumon lo chiamavano gli etruschi e questa denominazione passò con molta probabilità anche alla città di Roma e alla gens Romulea che l'abitava e al suo mitico fondatore Romolo. 


Se vi trovate a Roma cercate di lasciare l'auto e le strade asfaltate e scendete verso il basso per raggiungere le acque di quello che in una stele marmorea posta negli anni 30 nei pressi della sorgente alle pendici del Monte Fumaiolo, viene denominato:"Fiume sacro ai destini di Roma ". Potrete esplorarne il corso usando la bici, visto che in molti punti della città sono stati realizzati piacevoli itinerari ciclabili proprio a livello del Tevere. Siamo tuttavia convinti che passeggiando a piedi e senza fretta a livello del fiume rimarrete stupiti nel vedere Roma da questo diverso punto di osservazione, assai inusuale per chi usa quotidianamente auto e mezzi pubblici per spostarsi lungo le arterie della Città eterna.

Noi come è nostra abitudine abbiamo fatto un test anche per voi e ci siamo così entusiasmati che ci è venuta voglia di ripetere al più presto l'esperimento magari spostandoci lungo l'itinerario disegnato dal fiume. Abbiamo guadagnato le sponde del Tevere dalla parti del cosiddetto Porto Fluviale, approfittando di una scala metallica facilmente raggiungibile dopo aver parcheggiato nel pressi della Città del Gusto. Per chi non abita in zona è possibile utilizzare la fermata della metro Marconi e poi si potrà, in una decina di minuti, raggiungere la pista ciclabile.
Ogni tanto fermatevi per osservare i numerosi uccelli che soprattutto al mattino stazionano sulle isolette create dai detriti: vedrete gabbiani, cormorani con le ali spiegate al sole e garzette.Famigliole di germani reali costeggiano le sponde mentre i più esperti si fanno solleticare dalla corrente del fiume pur mantenendosi sulla stessa posizione Scoprirete anche i colori dell'autunno e il piacevole suono delle foglie secche che metteranno però sull'avviso i volatili della vostra eccessiva vicinanza.

Cercate di non far rumore e forse per lunghi minuti vi godrete, se c'è il sole, un idilliaco panorama seduti su un sedile che un tempo serviva all'attracco delle numerose imbarcazioni che transitavano cariche di merci e cibi, e allora dimenticherete di trovarvi nel cuore di una città dove vivono oltre tre miloni di abitanti. Giunti a Ponte Marconi, prenderete coscienza, guardando sotto le arcate, della precaria vita di alcuni esseri umani costretti a vivere su giacigli di fortuna cercando poi durante il giorno di sbarcare il lunario o forse solo sopravvivere. Tra le fronde appaiono anche miseri tuguri a prima vista abbandonati ma che poi guardando meglio risultano abitati, visto che su alcuni improvvisati stendini naturali appaiano magliette e pantaloni. A poca distanza da questi rifugi fluviali, associazioni e onlus creano giardini curati e piacevoli a vedersi e gli studenti della vicina Facoltà di Architettura dell'Università Roma Tre progettano chissà che tipologia di abitazioni per il loro assai incerto futuro di abitanti della terra.
Una passeggiata come avrete capito molto istruttiva soprattutto per quei cittadini curiosi che leggendo i cartelli accanto a cantieri nascosti da teli e cancelli invalicabili scoprono della costruzione di un nuovo ponte nei pressi del gazometro, quindi in una zona che nel raggio di un kilometro vedrebbe tre ponti.
Chissà se gli abitanti distratti hanno chiesto spiegazioni sulla ragione di quei 3.935.129 euro investiti su un ponte pedonale di cui i cittadini forse non avevano manifestato il bisogno e di cui forse nessuno dei suoi rappresentanti li ha informati della realizzazione in atto. 

Per decidere quale punto del fiume Tevere volete esplorare , usate Google map : potrete così scoprire quanto affascinante possa essere scoprirne il sinuoso percorso che dalla sorgente lo conduce fino al Mar Tirreno attraversando 4 regioni in un itinerario che riserva molte sorprese soprattutto a chi non è avvezzo alla vista o all'esplorazione satellitare oggi alla portata di tutti.
Provate a cercare ad esempio il Lago di Corbara dove si trova un'imponente diga o il Lago di Alviano paradiso per bird watching soprattutto in questo periodo, dove centinaia di uccelli migratori stazionano nelle acque di questa oasi naturalistica ubicata in territorio umbro anche se una porzione di essa si trova entro i confini del territorio laziale.
Maggiore impegno comporta la visita alle sorgenti del Tevere: il Monte Fumaiolo si trova in provincia di Forlì e la sorgente si trova a 1268 m. s.l.m .Se amate i panorami innevati può essere una valida alternativa ai consueti itinerari, tuttavia in primavera ci si muove meglio tra i vari borghi ancora abitati da scalpellini con la medesima passione e abilità di Michelangelo e Brunelleschi.
Buona esplorazione e fateci sapere delle vostre scoperte accanto al Tevere.

Questo è il link al simpatico sito di Igino Stefani, dedicato alla esplorazione del Tevere usando auto e bike : slowbike
Nel sito di Bikemap potete scoprire altri itinerari ciclabili in tutta Italia e potete anche crearne di nuovi.
Questa in basso è la visione satellitare del Tevere quasi alla fine della sua lunga corsa di 406 Km: si noterà l'esagono costituito dal Lago di Traiano, antico porto imperiale presso l'Oasi di Porto e meraviglia dell'antichità progettata da Apollodoro di Damasco autore di quell'altro gioiello che è la Colonna Traiana.
Quasi alla base si trova illustrata la costruzione di un ponte straordinario per dimensioni e tempi di realizzazione: disegnato da Apollodoro di Damasco permise a Traiano di scavalcare in tempi brevi il Danubio e conquistare poi la Dacia.



Visualizzazione ingrandita della mappa


1 commento:

  1. Anche io ho scoperto da poco questo "punto di vista" alternativo attraverso Roma! Molto affascinante..consigliatissimo in bicicletta!

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